L' arte sui muri, dal Rinascimento a Banksy

 


Durante un ancora piacevolmente caldo weekend di inizio settembre, mi trovo a Ferrara , l'occasione è festeggiare l'anniversario di matrimonio condendolo con  dei momenti d' arte. Un po' per caso e un po' volutamente in questi due giorni mi capita di abbinare la mostra dedicata al misterioso artista inglese Banksy agli affreschi rinascimentali di Palazzo Schifanoia (nonostante i miei vari e numerosi soggiorni a Ferrara quest'ultimo era spesso chiuso per restauri). 


Partiamo dall'inizio: a Palazzo Diamanti è in corso la mostra "Un artista chiamato Banksy", decido di prenotare ( per fortuna ho prenotato) la visita per il tardo pomeriggio di sabato. Per raggiungere l'inconfondibile bugnato di Palazzo Diamanti percorriamo corso Ercole I d'Este: è sempre un'esperienza urbanistica di grande impatto che regala una visione prospettica da manuale. Si capisce già dalla quantità di visitatori in coda, prenotati e non, che la mostra è già stata un successo, sebbene manchino ancora circa 3 settimane alla chiusura. 

Non ho realizzato un catalogo fotografico completo della mostra, né tantomeno la foto di ogni singola spiegazione, ma vi darò qualche spunto generale che magari vi farà venire voglia di visitare personalmente la mostra. 

L'identità dell'artista, come noto, è ignota e avvolta nel mistero. Tuttavia ciò che ci comunica attraverso le immagini sparse in giro per il mondo è molto riconoscibile, chiaro, iconico. L'artista non vuole farsi conoscere per lasciare che siano le sue immagini a parlare, ad essere libere di rappresentare un pensiero.

Recita l'intro alla mostra: 

"Originario di Bristol, il celeberrimo quanto misterioso writer anglosassone è considerato uno dei maggiori esponenti della Street Art, Banksy rappresenta il più grande artista globale del nuovo millennio, esemplare caso di popolarità per un autore vivente dai tempi di Andy Warhol."


Anche se, a differenza di Andy, le immagini di Bansky sono spesso immagini di denuncia delle contraddizioni del mondo, del nostro mondo. 
Lo street artist secondo Bansky è assimilabile ai ratti (la sala 2 della mostra è dedicata proprio a questi animali), perché come i loro è invisibile al mondo e vive ai margini del mondo (opere: "Radar Rat", "Get out while you can", "Love Rat"). 
L'opera "Nola", titolo che è il diminutivo di New Orleans, è apparsa originariamente nella città nel 2008, 3 anni dopo le devastazioni dell'uragano Katrina. L'immagine ritrae una bimba sotto un ombrello da cui penetra l'acqua, in pratica piove solo sotto il suo ombrello. E' così che l'artista ci parla dell'inutilità degli artifici (nello specifico degli argini dei fiumi ), ciò che dovrebbe proteggerci, che è costruito artificialmente per questo scopo, in realtà ci espone al pericolo. L'uragano Katrina del 2005 ha avuto effetti devastanti a New Orleans, a nulla sono valsi gli argini del fiume Missisipi costruiti dal governo federale. 

L'infanzia è spesso presente nell'immaginario urbano di Bansky, i bambini, come l'artista, hanno uno sguardo privilegiato sul mondo, riescono a creare giochi dalle macerie della guerra, a regalarci la speranza facendo volare un palloncino verso il cielo, l'opera "Girl with a balloon", realizzata a Londra nel 2002 era accompagnata non a caso dalla scritta There is always a Hope. nell'allestimento della mostra sopra alla serigrafia è stata riportata la citazione, l'insieme risulta di grande impatto emotivo.  All'inizio del percorso espostivo, riguardo a quest'opera, troverete anche il famoso video che riproduce la sua distruzione in diretta. L'arte non è in vendita a quanto pare!

Ora vi starete chiedendo quale collegamento possa esserci tra un artista così "Urban" e "Street" e gli affreschi di Palazzo Schifanoia. Più che un vero collegamento, vi ho trovato delle differenze legate alla funzione dell'arte. Gli affreschi di Palazzo Schifanoia sono stati voluti da Borso d'Este, il palazzo, come dice il nome stesso, aveva la funzione di togliere dalla vita di ogni giorno la noia, schivare la noia, appunto. Alle pareti troverete il ciclo dei mesi accompagnato da immagini allegoriche legate alla mitologia e agli astri. Nella parete di ogni mese figura l'immagine del segno zodiacale che lo domina. Sono immagini  dinamiche che celebrano sia la persona di Borso d'Este, sia le attività agricole e commerciali funzionali alla ricchezza della città, senza dimenticare nella fascia superiore riferimenti mitologici da interpretare e riconoscere per trascorrere il tempo in modo piacevole e stimolante. 

Dunque: Banksy ci parla dei danni causati dalle guerre attuali e passate, ci avverte del pericolo legato ai mutamenti climatici, ci mostra gli effetti di un eccesso di consumismo; gli affreschi di Palazzo Schifanoia  sono immagini di un Rinascimento celebrativo e celebrante, esistono sicuramente le guerre, ma queste sono dimostrazioni di grandezza e futura prosperità. Gli eventi atmosferici sono legati ai cicli della natura e guarda caso l'affresco del ciclo che meglio si è conservato è quello del mese di Aprile, il mese della rinascita, della prosperità del raccolto. Le immagini sono fatte per allietare gli ospiti, è provato che immagini positive e rasserenanti ci rendono sicuramente più gioiosi e divertiti e per raggiungere questo scopo vengono ingaggiati i migliori pittori presenti in città: Ercole dè Roberti e Francesco del Cosa. 

L'arte è lo specchio del proprio tempo? Pare proprio di sì. Nel Rinascimento questo tempo storico veniva filtrato dalle volontà del committente, spesso la sua volontà era quella di stupire e allietare attraverso la bellezza. Oggi Bansky, così come molti altri esponenti della Street Art, ci restituisce delle immagini del nostro tempo senza filtri, senza mediazioni. L'artista sceglie il luogo in cui sganciare la sua immagine e l'effetto quasi sempre è quello di una bomba che ci stupisce e sorprende perché "non ce l'aspettavamo". Spesso ci aspettiamo l'ovvio, ci aspettiamo sempre che un soldato lanci una bomba, mai che lanci un mazzo di fiori. Ma questo nell'arte è ancora possibile. 

Girl with Balloon
2004-2005
serigrafia su carta, 76x56 cm Collezione privata

Nola
2008
serigrafia su carta, 76x56 cm
Genova, Collezione privata Stefano Agnese



Corso Ercole I d'Este

http://www.palazzodiamanti.it/1737/un-artista-chiamato-banksy



https://www.ferraraterraeacqua.it/it/ferrara/scopri-il-territorio/arte-e-cultura/ville-dimore-teatri-storici/palazzo-schifanoia


Due piccoli consigli per dormire e mangiare:

https://www.cortedeigioghi.com


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