IL CHIEVO PERCHE' (POST NON ARTISTICO)

7 Agosto 2021

 

Mia figlia Alice, ignara delle recenti vicissitudini finanziarie che hanno coinvolto la squadra, sventola spensieratamente la bandiera del Chievo- Verona in terrazza. Il drappo giallo-blu è riemerso proprio in questi giorni riordinando l’armadio al rientro dalla vacanza. Come dire: lupus in fabula! 

Ma vi starete chiedendo il perché di una bandiera del Chievo in casa? Io tifo Milan, mio marito Fiorentina, Alice tifa Genoa, come il nonno materno e in famiglia abbiamo anche uno zio ternano, giusto per la cronaca. 

Quindi, dicevamo, perché la bandiera del Chievo? 

Perché quella bandiera per Alice rappresenta la sua prima volta allo stadio in data 6 maggio 2018. Chievo Verona-Crotone. Una soleggiata e calda domenica di inizio maggio, trascorsa la mattina all’Arena e il pomeriggio allo stadio in un perfetto binomio arte-sport al costo di un euro (quel giorno, infatti, sia l’Arena che la partita, avevano il biglietto di ingresso a un euro). 

Per il Chievo quella sfida contro il Crotone era la Partita: in gioco la permanenza in serie A. La partita è stata una festa, per il risultato sicuramente, ma anche per chi, come noi, ha assaporato il gusto di andare allo stadio in sicurezza e tranquillità, con una tifoseria family friendly che mai ti farebbe pensare “Ma cosa siamo venuti a fare?”. Invece quei 90 minuti sono trascorsi in un lampo di entusiasmo accompagnati dai cori dei tifosi che, ignari del futuro cantavano: “Fino alla fine Chievo Verona”. E oggi la fine, anche se non dal campo di gioco, è proprio purtroppo arrivata.

Ma la simpatia per quella bandiera arriva ancora più indietro nel tempo. Arriva dai racconti di mio padre che a inizio anno ‘80 lavorava alla Paluani. Al rientro a casa narrava di un Campedelli-padre, ammaliato da questa sua squadra (militante in serie D) che, pronosticava, sarebbe arrivata tra i professionisti nel giro di pochi anni. Certo con un po’ di fatica in serie C1 che, si sa essere tra le più dure, ma poi sarebbe salita su su, fino all’Olimpo della serie A. Mio padre rideva e anch’io pensavo che forse l’ambizione in casa Paluani fosse un po’ troppo alta.

 Ma tant’è che il Chievo in serie A nel 2001 ci è arrivato, eccome se ci è arrivato e mica per fare una comparsa e via, ma addirittura per classificarsi in posizione Champions League. 

Il Chievo in famiglia ha sempre suscitato una particolare simpatia e ha accompagnato e regalato soddisfazioni in molte domeniche e stagioni in cui né il Milan, né il Genoa, né tantomeno la Fiorentina brillavano particolarmente. 

Quindi con questo Agosto 2021 si chiude una lunga parentesi calcistica e affettiva. L’estate 2021 è l’estate delle grandi soddisfazioni sportive (Europei, Olimpiadi), ma è anche l’estate che segna la fine di molte certezze e abitudini sportive: il Chievo tra i professionisti, Federica Pellegrini in vasca, Valentino Rossi in pista. 

E prima o poi dovrò andare in terrazza e spiegare ad Alice che la bandiera, almeno per ora, almeno allo stadio, non sventolerà più.







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