Giallo Giotto
prenotato e visitato per la sesta volta il ciclo di affreschi che nel 1303 apre la strada alla pittura moderna, a un nuovo linguaggio visivo.
Banale e scontato dirlo, eppure va detto: ogni volta che si visita questo gioiello dipinto, la sensazione è quella di una nuova scoperta.
E oggi riscopro la figura di Giuda; forse perché in questo periodo in alcune classi sto spiegando il Cenacolo Vinciano, mi soffermo oggi proprio sulla misteriosa figura di Giuda. Giuda traditore, Giuda che partecipa all'ultima cena, Giuda che bacia Cristo. Giuda è di giallo vestito, di quel giallo acceso simbolo di mondanità e corruzione. Nell'Ultima cena è solo questo dettaglio a tradirlo, lo vediamo e quel giallo ci fa girare verso la scena del tradimento nel registro centrale superiore dell'arco trionfale, qui è accompagnato dal nero demonio ed è colto nell'atto di ricevere il denaro, la prova visibile della sua colpevolezza. La colpa non è palese nell'ultima cena, dove siede tra gli altri apostoli, di spalle, ma non isolato. Non è emarginato, proprio come non lo sarà nel Cenacolo di Leonardo, il colpevole non è ancora rivelato, ma negli affreschi di Giotto il colore tradisce lo stesso traditore. Leonardo rimarrà, invece, nel piano del libero arbitrio, concedendo a Giuda il beneficio del dubbio, concedendo a noi di dubitare del nostro sospetto.
Il colore agli Scrovegni ci guida lungo tutto questo fumetto trecentesco fatto di sguardi e di spazi; spazi che si aprono e spazi che si chiudono. Si aprono nella trionfale Entrata di Cristo a Gerusalemme, dove ritroviamo il tema del viaggio già presente nella Fuga in Egitto. Si chiudono nella stanza-scatola dell'Annuncio ad Anna. Si chiudono e si aprono nella Natività, come a sottolineare che dare alla luce un figlio sia un fatto intimo e privato che necessita della protezione di mura, ma anche di apertura verso il mondo che verrà.
Apertura e colore giallo.
L'arte è sempre un passo avanti.
Per informazioni
http://www.cappelladegliscrovegni.it/index.php/it
Consiglio di visitare anche l'adiacente Museo degli Eremitani, dove vi recherete per l'acquisto dei biglietti della Cappella. Il museo è un autentico libro di storia dell'arte. Vi ritroverete Giotto, con il suo umanissimo Crocifisso oggi inserito in moderno avvolgente allestimento circolare. Ma sarete anche coinvolto dall'allestimento "celestiale" che fa da cornice agli angeli del pittore padovano Guariento (1310-1370).
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