Muse: il contenitore che facilita il contenuto

aprile 19, 2019

La trasparente architettura del Muse, progettata dallo studio di Renzo Piano, permette di fruire del museo a 360 gradi: dal basso verso l’alto o dall’alto verso il basso. Quest’ultimo è il percorso consigliato, non sapendolo noi abbiamo fatto il contrario, ma il museo permette anche questo perché non è concepito secondo rigide divisioni in sale, gli spazi si susseguono e compenetrano in maniera molto armonica: il grande vuoto centrale (BIG VOID) permette di avere sempre una visione d’insieme.

In linea con le tendenze didattiche attuali, la conoscenza passa attraverso l’esperienza: è possibile sperimentare concetti difficili come la forza di gravità giocando con delle apposite postazioni (SCIENZA INTERATIVA piano 0), è possibile approfondire la struttura scheletrica degli animali attraverso apposite postazioni multimediali (DINOSAURI piano -1) o svolgendo delle attività di ricerca in apposite salette dedicate alla catalogazione dei reperti (ESPLORA IL BOSCO piano 3). Non ultima, la possibilità di toccare con mano elementi della natura quali il ghiaccio di un ghiacciaio (ALTE VETTE piano 4) e stimolare così in mia figlia la curiosità di fare una passeggiata in un vero ghiacciaio.

Il museo è, infatti, un viaggio luminoso nel mondo della montagna, dei tropici (SERRA TROPICALE), dell’evoluzione dell’uomo; come ogni viaggio, ci invita ad apprezzare, amare e rispettare ciò che ci circonda, sia che si tratti di piante e ambienti, sia che si tratti di animali e persone (idea da contemplare magari ammirando il paesaggio dalla terrazza dell’ultimo piano).

Mia figlia di 5 anni e mezzo non vede già l’ora di tronarci, perché, a differenza dei musei di vecchio stampo, questa è una struttura viva e da tutta vivere, ogni volta in maniera diversa, per i bambini ma anche per quegli adulti che magari, come me, hanno spesso snobbato i musei di taglio scientifico perché di scienza ne capiscono poco. https://www.muse.it/it/Pagine/default.aspx